domenica 27 aprile 2008
Gli italiani e i libri
Lo ascolteremo in classe martedí, risponderete a delle domande di comprensione che vi ho preparato e discuteremo del tema.
A martedí!
mercoledì 23 aprile 2008
Lezione del 22 Aprile
Abbiamo letto in classe le seguenti definizioni di letteratura prese da vari dizionari della lingua italiana e le abbiamo valutate, in base ai nostri gusti e esigenze:
Garzanti
1. le opere scritte in prosa o in versi che hanno valore o intento artistico; l'insieme di tali opere scritte in una lingua o proprie di un paese, di un'epoca, di una cultura, di un genere: la letteratura italiana, inglese, francese; la letteratura antica, classica, moderna; la letteratura del Trecento, dell'Ottocento; studiare, amare la letteratura; corso, professore di letteratura; letteratura narrativa, poetica, cavalleresca; la letteratura drammatica, l'insieme dei testi di teatro storia della letteratura, esposizione critica dello svolgimento della letteratura di un popolo arricchita di notizie riguardanti la vita dei singoli autori, le loro opere, il loro tempo.
2 il complesso delle opere relative a una scienza, a una materia; anche, la bibliografia relativa a un autore: letteratura giuridica, medica; la letteratura dantesca, petrarchesca.
De Mauro
1a insieme di opere scritte che si propongono fini estetici o hanno comunque, in ragione della loro concezione e del loro stile, un elevato valore nella storia intellettuale, spec. con riferimento a una determinata lingua o a un dato periodo storico: l. italiana, inglese, russa, l. romantica, contemporanea, l. in prosa, in versi, l. teatrale, drammatica, l. per ragazzi, di evasione; attività intellettuale volta alla creazione di tali opere: occuparsi di l., dedicarsi alla l.
1b disciplina o materia scolastica che studia tali opere: studiare l., professore di l. italiana, ora di l.
2 testo, manuale di storia della letteratura: l. per la scuola media
3a insieme di opere critiche, bibliografia relativa a un dato autore, anche non letterario: l. dantesca, manzoniana, kantiana 3b il complesso delle opere relative a una data disciplina non letteraria: l. scientifica, medica, giuridica.
Sabatini Coletti
1 In passato, tutto ciò che è scritto a livello colto; oggi, ciò che è scritto a fini artistici, in prosa o in versi, e che è oggetto di sistemazione storica e analisi critica: l. greca; dedicarsi allo studio della l. l. rosa, costituita da romanzi e racconti di genere sentimentale l. di consumo, prodotti di scarso valore artistico ma che godono dei favori del grande pubblico storia della l., esposizione critica che tratta l'evoluzione dell'attività letteraria di un popolo, con informazioni sui singoli autori e sulle loro opere.
2 Insieme delle pubblicazioni che riguardano una scienza, un autore, un argomento particolare SIN bibliografia: la l. medica; su questo argomento c'è un'abbondante l.
Enciclopedia Sapere
Poesia e prosa. L'arte dello scrivere, di mettere “nero su bianco”, nasce dal bisogno di fissare le proprie idee e i propri sentimenti, per poterle trasmettere agli altri. Ma la scrittura ha anche uno scopo sociale: far conoscere gli stati d'animo collettivi, diffondere il sapere.
E adesso UNA NOTA SUL GERUNDIO:
In dipendenza da verbi che indicano continuità dell'azione (continuare, restare, rimanere....) non si può utilizzare il gerundio in italiano, ma un infinito preceduto dalla preposizione A.
Esempio di traduzione dallo spagnolo:
Yo me quedo estudiando =Io rimango a studiare
Inoltre, per quanto riguarda la frase di cui parlavamo in classe, vi confermo che il gerundio in italiano non si può usare con un tempo passato, fatta eccezione per l'imperfetto, per cui diventa necessario optare per una costruzione personale o per la perifrasi dell'infinito.
"He estado todo el día escuchando musica"=
Ho ascoltato musica tutto il giorno/Sono stato tutto il giorno ad ascoltare musica
giovedì 17 aprile 2008
Lezione del 17 Aprile
Prima di tutto ci siamo esercitati nuovamente sulle preposizioni, in particolare ripassando gli usi del DA visti nella scorsa lezione.
Gli esercizi svolti sono on line sul sito http://webs.racocatala.cat/llengua/it/indexl1.html
e sono il numero 77, 78, 79 e 80 sulle preposizioni semplici e articolate.
Visto che l'argomento di oggi era la bellezza, abbiamo preso spunto per una breve discussione dal video di Beppe Grillo che potete trovare su questo link:
http://it.youtube.com/watch?v=yjaQQ0nOTgk
In seguito abbiamo svolto (in parte) l'attività on line relativa all' unità 6 del nostro libro di testo rete3! Il link è il seguente:
http://www.rete.co.it/rete3.cfm?sezione=rete3inrete
E infine, date alcune parole, abbiamo ricostruito la strofa iniziale della canzone di Roberto Vecchioni " la bellezza" che potete trovare sul seguente link di youtube:
http://it.youtube.com/watch?v=WAUi1kiTthM
Buon fine settimana e a martedì !
martedì 15 aprile 2008
Lezione del 15 Aprile
Questo è il link dove troverete il materiale che abbiamo utilizzato in classe per lo studio della preposizione DA:
http://www.scudit.net/mddagram.htm
Queste invece sono le definizioni e traduzioni di alcuni degli indefiniti che abbiamo visto:
ALTRO/A/I/E (Variabile in genere e numero)
OTRO/A/OS/AS
Locuzioni:
tutt’altro = todo lo contrario
senz’altro = sin duda
Più che altro = más que nada
Altro che! = ya lo creo
NESSUNO/A (variabile in genere ma non in numero)
COME PRONOME = NADIE
COME AGGETTIVO = NINGUNO
CIASCUNO=(variabile in genere e non in numero)
COME PRONOME = CADA UNO
COME AGGETTIVO = CADA
ALCUNI/E
ALGUNOS/AS
Si usa generalmente il plurale, ALCUNO/A solo in frasi negative
QUALUNQUE, QUALSIASI
QUALQUIERA, QUALQUIER
Precedono o seguono il nome- se lo precedono: al singolare
Se lo seguono: al singolare o plurale, dipende dal sostantivo
Es: Qualunque cosa mi dica non gli risponderò!
OGNI(solo aggettivo, sempre singolare e davanti al nome, invariabile in genere e numero)
CADA o TODOS
Es. Ogni 3 ore prendo un caffè
Questo la faccio ogni giorno
QUALCHE (invariabile in genere e numero)
ALGÚN
Per il plurale=ALCUNI/E(pron. e agg.)
OGNUNO/A (pronome dell’aggettivo OGNI, cambia genere ma non numero)
CADA UNO, CADA CUAL, TODOS
QUALCUNO
(aggettivo del corrispondente pronome QUALCHE, varia genere ma non numero)
ALGUIEN o ALGUNO(AL SINGOLARE)
Il plurale è =ALCUNI/E
QUALCOSA(solo singolare e neutro)
ALGO
Es. Raccontami qualcosa= cuentame algo
Spesso seguito dal participio per precisare(+DI)
Es.ti dirò qualcosa di più= te diré algo más
C‘è qualcosa di nuovo?=Hay algo nuevo?
CHIUNQUE
(pronome invariabile in genere e singolare in numero, corrispondente dell’aggettivo QUALUNQUE/QUALSIASI, solo per le persone, introduce relativa con il congiuntivo)QUALQUIERA
Es.Chiunque venga = venga quien venga
Per la lezione di giovedì vi ho preparato alcuni video dai quali prenderemo spunto per un dibattito sulla bellezza, leggeremo un testo del libro riguardante gli interventi di estetica e probabilmente faremo una ricerca su internet tratta da rete on line, sempre sullo stesso argomento. E, se tutto va bene, lavoreremo su una canzone di....non vorrete mica che vi sveli tutto, no?
A dopodomani!
venerdì 11 aprile 2008
Lezione del 10 Aprile
- Ripasso e approfondimento del periodo ipotetico di I, II e III grado e esercizi nº 1 e 2 (per casa), 3 e 4(fatti in classe) delle fotocopie del libro Rete 3!, capitolo 6.
- Esercizi fatti in classe sul periodo ipotetico tratti dal libro Espresso 2 e 3.
- Il periodo ipotetico nel passaggio da discorso diretto a indiretto, quando nella frase principale c'è un verbo dichiarativo al passato.
Discorso diretto
Laura ha detto/disse: 1."Se fumi ti ammali"
2."Se fumassi ti ammaleresti"
3."Se avessi fumato ti saresti ammalato"
Il discorso indiretto per i tre casi diventa:
Laura ha detto/disse che se avessi fumato mi sarei ammalato.
Questo accade a meno che il verbo introduttivo non si riferisca al presente o al futuro.
Esempio:
Laura ha detto: "Se avessi tempo viaggerei"
Laura ha detto che se avesse tempo viaggerebbe (il verbo si riferisce al presente)
Laura ha detto che se avesse avuto tempo avrebbe viaggiato(il verbo si riferisce al passato)
- Il passaggio da discorso diretto a indiretto con la principale al passato, ma con l'azione del discorso diretto non ancora compiuta, oppure quando gli effetti dell'azione permangono ancora nel presente.
I caso Silvia mi ha detto " Verrò sicuramente alla tua festa sabato sera".
Silvia mi ha detto che verrà sicuramente alla mia festa sabato sera.(ancora non è sabato)
II caso Mara ha detto(poco fa): "Non sto bene"
Mara ha detto che non sta bene (ancora non sta bene quando riferisco le sue parole)
- Breve ripasso degli indefiniti (aggettivi e pronomi) da completare nella prossima lezione.
mercoledì 9 aprile 2008
Appunti vari e approfondimenti riguardanti la lezione dell' 8 Aprile
IL VERBO RICORDARE E RICORDARSI
RICORDARE= 1.aver presente nella memoria: ricordare un motivo musicale; ricordare di aver fatto una promessa; non ricordare più nulla;
2 richiamare alla memoria altrui: ricordare a qualcuno una promessa, un impegno; ti ricordo di essere puntuale;
RICORDARSI=v. intr. pron. aver presente nel ricordo, richiamare alla propria memoria: ricordarsi del passato, dei giorni felici; mi ricordo perfettamente che dovevamo vederci ieri; me ne ricorderò per un pezzo!, per lo più di cosa spiacevole
ALCUNI ESEMPI DI FALSI AMICI ITALIANO-SPAGNOLO ovvero voci che, pur essendo uguali o molto simili a termini in italiano, hanno però un significato diverso.
espressione in spagnolo:aceite
assomiglia all'italiano: aceto
in realtà in italiano significa:olio
il significato di aceto in italiano è:vinagre
espressione in spagnolo: acordar
assomiglia all'italiano:accordare
ma in realtà significa: ricordare
il significato di accordare in italiano è afinar o conciliar
mentre accordarsi significa ponerse de acuerdo
espressione in spagnolo: acostarse
assomiglia all'italiano: accostarsi
ma in realtà significa: coricarsi
il significato di accostarsi in italiano è acercarse
espressione in spagnolo: afamado
assomiglia all'italiano: affamato
ma in realtà significa: famoso
il significato di affamato in italiano è hambriento
espressione in spagnolo: alargar
assomiglia all'italiano: allargare
ma in realtà significa: allungare
il significato di allargare in italiano è ensanchar
espressione in spagnolo: amo
assomiglia all'italiano: amo
ma in realtà significa: padrone
il significato di amo in italiano è anzuelo
espressione in spagnolo: barato
assomiglia all'italiano: baratto
ma in realtà significa: economico, a buon mercato
il significato di baratto in italiano è trueque
espressione in spagnolo: bollo
assomiglia all'italiano: bollo
ma in realtà significa: panino dolce
il significato di bollo in italiano è sello
espressione in spagnolo: caña
assomiglia all'italiano:cagna
ma in realtà significa: canna
il significato di cagna in italiano è perra
lunedì 7 aprile 2008
La telefonata
Quest' altro invece è il link alla telefonata di Verdone, tratta da un suo pezzo comico fantastico: http://www.scudit.net/mdtelefonoverdone.htm
Su questa telefonata, l'attività da svolgere(che abbiamo svolto in parte in classe) consiste in immaginare cosa dice la persona all'altro capo del telefono e riferirlo, trasformando le frasi dal discorso diretto all'indiretto. Buon lavoro!
A proposito di sentire e ascoltare
1 apprendere, attraverso i sensi, alcuni dati dell'esperienza immediata del mondo esterno; avvertire impressioni suscitate da stimoli interni o esterni e prenderne coscienza: sentire caldo, sete, sonno; sentire un odore, un sapore; sentire un dolore, il solletico; senti se ti piace questo vino; senti com'è ruvida questa stoffa; sentire i brividi lungo la schiena; sentirsi addosso gli sguardi della gente; il cavallo sente la frusta; il cane sente la lepre, ne avverte la presenza all'odore sentire al sapore, all'odore, al tatto, riconoscere, giudicare qualcosa assaggiandola, annusandola, toccandola sentire il polso a qualcuno, tenerlo stretto per controllarne le pulsazioni sentire il tempo, risentire delle condizioni atmosferiche il freddo si fa sentire, è molto forte
2 udire, ascoltare, prestare attenzione: sentire un rumore; sentire dire qualcosa; ho sentito qualcuno che gridava; mi sono sentito chiamare; il giudice decide dopo aver sentito le parti; sentire la musica, una conferenza, un richiamo; sentire gente, udire qualcuno che parla, che sta per arrivare ecc.; sentimi un po', stammi ad ascoltare, dammi retta; a sentir quel tale... , se si crede a quel che dice... sentirci bene, avere l'udito buono non sentirci, essere sordo; (fig.) far finta di non capire: non ci sente da quell'orecchio! ora mi sentirà!, minacciando di rimproverare aspramente qualcuno non sente ragione, non vuole essere ragionevole, non vuole cambiare idea per quanto si tenti di convincerlo farsi sentire, affermare con decisione le proprie ragioni sentire messa, assistervi sentire il dottore, consultarlo prov. : non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire
3 informarsi, venire a sapere; intendere, avvertire, presentire: senti che cosa vuole, che cosa ne pensa; ho sentito la brutta notizia; in queste parole si sente la sua nobiltà d'animo; sento che tutto andrà bene; lo sentivo che sarebbe accaduto sentirne di tutti i colori, ascoltare ogni genere di discorsi, spec. se strani, cervellotici, sconvenienti e sim.; anche, avere notizia dei fatti più sconcertanti, stravaganti, insoliti
4 provare sentimenti e reazioni emotive intime; avere coscienza di un proprio stato interiore, di una determinata situazione emotiva, sentimentale: sentire simpatia, paura, amicizia, pietà per qualcuno; sentire un rimorso; non sentiva nulla per lei; sento di amarla; sente molto la vostra mancanza; sento degli obblighi verso di loro essere in grado di ammirare, comprendere qualcosa: sentire la musica, la natura, il bello
sentirsi v. rifl. 1 provare una sensazione fisica: sentirsi stanco; sentirsi bene, male; sentirsi svenire
2 essere in un determinato stato d'animo: sentirsi felice, commosso, turbato; sentirsi ribollire dall'ira sentirsela, avere la forza, il coraggio di fare qualcosa: non me la sentodi dargli questa notizia sentirsi in debito verso qualcuno, riconoscersi obbligato nei suoi confronti sentirsi dalla parte della ragione, del torto, essere consapevole o convinto di avere ragione, di avere torto
v. rifl. rec. (fam.) telefonarsi: sentiamoci domani!
Sinonimi/Contrari
v.tr. 1 (suoni, odori ecc.) Sin. avvertire, percepire
2 (voci, discorsi) Sin. udire, ascoltare
3 (una notizia e sim.) Sin. apprendere, udire, sapere, venire a conoscenza
4 (in senso psicologico) Sin. avvertire, intuire, cogliere
5 Sin. presentire, presagire; temere
6 (pietà, odio ecc.) Sin. provare
7 (il freddo, il caldo) Sin. patire, soffrire
8 (un medico, un esperto e sim.) Sin. consultare, interpellare, rivolgersi
9 (la musica, l'arte ecc.) Sin. comprendere, capire, intendere
v.rifl. 1 (bene, male ecc.) Sin. stare
2 (nel torto, nel giusto ecc.) Sin. credersi, ritenersi.
ASCOLTARE
1 udire con attenzione; stare a sentire (anche assol.): ascoltare un discorso, una canzone; ascoltate chi vi parla; taci e ascolta! ascoltare una conferenza, una lezione, la messa, assistervi
2 dar retta, seguire: ascoltare i consigli di qualcuno; ascoltare la voce della coscienza esaudire: ascoltare una preghiera, una supplica
Sinonimi/Contrari
1 Sin. (di soppiatto) origliare, usciolare (non com.)
2 (una conferenza, la messa ecc.) Sin. seguire, partecipare
3 (un consiglio, un suggerimento) Sin. dare ascolto, obbedire
(tratto dal Garzanti on line)
VI LASCIO UN LINK AD UN SITO "IN SPAGNOLO" IN CUI SI ANALIZZANO ELEMENTI LESSICALI SPAGNOLI A CONFRONTO CON QUELLI ITALIANI, come per esempio:
"El verbo italiano ‘ricordarsi’ se divide en español en dos correspondencias: una con el verbo acordarse + de (No me acuerdo de cómo se va hasta allí; me acordé del paraguas que le había prestado) y otra con recordar, transitivo, que tiene restricciones desde el punto de vista estilístico ( Recordé el paraguas que le había prestado; ¿Recuerdas lo que pasó allí?; Te recuerdo que mañana tiene que madrugar.)"
A me è sembrato interessante, se volete darci un'occhiata eccolo qui :
http://www.ucm.es/info/especulo/numero31/lexicolo.html
mercoledì 2 aprile 2008
Concorso per vincere un corso di italiano gratis a Roma
Magari può interessarvi!Eccolo:
http://www.scudit.net/mdborsa2008.htm
martedì 1 aprile 2008
Un link ai video dedicati alla salute
http://www.unomattina.rai.it/categoryMedia/0,,1067121-1078-66608-media-1-6,00.html
Vi ho preparato delle domande riguardanti uno dei video che ho tratto da questo sito, che parla di lombosciatalgie:
1. Qual è il nome comune della lombalgia acuta?
2. A cosa paragona la zona lombare dell’osso sacro?
3. Cosa può ridurre la lombalgia nella zona lombare dovuta alla obesità?
4. Qual è il nervo più importante e grande del corpo?
5. Qual è il sintomo del conflitto fra nervo sciatico e altre strutture?
6.Oltre ai problemi muscolo-scheletrici, a cosa possono anche essere dovute la lombalgia e la sciatalgia?
Questo è il link al video:
http://www.rai.it/mppopupvideo/0,,RaiUno-1mattina%5E%5E44091,0.html
Chiedere e domandare
CHIEDERE
v. tr. 1 domandare per ottenere: chiedere del cibo, un libro in prestito; chiedere la mano di una donna (assol.) chiedere l'elemosina: vergognarsi di chiedere 2 domandare per sapere: chiedere informazioni, notizie, l'ora 3 richiedere, esigere: un lavoro che chiede molta applicazione 4 pretendere, volere come corrispettivo per una merce che si vende o un servizio che si offre: chiedere un prezzo ragionevole v. intr. [aus. avere] domandare notizie, informarsi su qualcuno o qualcosa: mi chiede sempre di te.
Sin. domandare, richiedere; sollecitare, reclamare 2 Sin. implorare; mendicare 3 Sin. informarsi, cercare Specif. interrogare 4 Sin. esigere, richiedere
5 Sin. pretendere, volere v.intr. (di qualcuno) Sin. cercare, domandare
DOMANDARE
v. tr. 1 rivolgersi a qualcuno per sapere qualcosa: domandare il prezzo, il nome, l'indirizzo, l'ora; domandò: «Che giorno è oggi?»; domandagli come si chiama, che cosa vuole, se ha fatto i compiti domando e dico!, (fam.) per esprimere stupore e indignazione non è da domandare!, è certo, è facile da supporre domandarsi qualcosa, essere incerto, dubbioso su qualcosa: mi domando se sarà possibile partire 2 chiedere per ottenere: domandare scusa, perdono; domandare un favore, un consiglio, la parola; domandare il permesso di fare qualcosa; domandare dei soldi in prestito
v. intr. [aus. avere] chiedere notizie, informazioni di una persona o riguardo a qualcosa: mi domanda sempre di te; mi ha domandato del mio nuovo lavoro cercare una persona, volerle parlare: al telefono c'è un signore che domanda di lei
In spagnolo:
CHIEDERE PER AVERE= PEDIR
CHIEDERE PER SAPERE= PREGUNTAR
CHIEDERE DI QUALCUNO= PREGUNTAR POR ALGUIEN
DOMANDARE DI QUALCUNO= PREGUNTAR POR ALGUIEN
Possiamo quindi trarre la conclusione che i verbi ‘chiedere’ y ‘domandare’ sono, in italiano, più o meno intercambabili nell’uso, mentre in spagnolo sono due verbi distinti, non intercambiabili: pedir y preguntar
lunedì 31 marzo 2008
L'uso di "anche" a confronto con "también"
USI di anche:
1. Come rinforzo del nesso copulativo
Es. HO COMPRATO UN APPARTAMENTO E ANCHE UNA MACCHINA
2. Per ripetere, rinforzandola, un' affermazione anteriore
Es.- HAI COMPRATO L’APPARTAMENTO?- SÌ.
- E LA MACCHINA?- ANCHE.
Fin qui corrisponde allo spagnolo también, però c’è una grande differenza per quanto riguarda la sua collocazione nella sequenza della frase.
Lo spagnolo TAMBIÉN ha un’autonomia locativa:
También he comprado un libro
He comprado también un libro
He comprado un libro, también
L’italiano ANCHE, non corrisponde, per quanto riguarda la posizione, con questa particella spagnola:
Come regola generale, ANCHE, si colloca PRECEDENDO L’ELEMENTO GRAMMATICALE CHE MODIFICA:
Es. Comprerò anche un quaderno
Non può precedere mai una forma verbale in modo personale:
Anche mangerò una mela(NO)
Mangerò anche una mela(SI)
Quando la forma verbale è composta, ANCHE si può situare tra l’ausiliare e il participio (mai davanti all’ausiliare), o dopo tutto il blocco verbale. Però l’una o l’altra collocazione determinano una sfumatura differente nel contenuto:
Ho anche comprato un quaderno(oltre a fare altre cose ho anche comprato un quaderno)
Ho comprato anche un quaderno(oltre a comprare altre cose ho comprato anche un quaderno)
Con i servili il comportamento è simile a quello che ha con i verbi composti:
Puoi anche comprare un quaderno(modifica comprare)
Puoi comprare anche un quaderno(modifica l’oggetto dell’acquisto)
Anche puoi comprare un quaderno(NO)
Naturalmente questi casi non si devono confondere con quelli in cui anche modifica un altro elemento grammaticale che non sia il verbo, nel qual caso nulla gli impedisce di situarsi all’inizio della frase:
Es. Anche tu sei andato al cinema ieri?
Due significati diversi:
Marina mangerà anche una mela
Anche Marina mangerà una mela
Infine ANCHE può precedere le forme non personali del verbo:
un infinito, un gerundio o un participio:
Es. Anche fumare è brutto per la salute.
Luigi si stancava anche leggendo.
giovedì 27 marzo 2008
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
Leggete la recensione e fate almeno un breve riassunto della trama del libro, con le informazioni che potete trarre da questo sito.
Ne parleremo in classe martedì, prima di ascoltare il brano tratto dal capitolo 3 " il fumo", del quale vi lascio un piccolo assaggio:
"Penso che la sigaretta abbia un gusto piú intenso quand'è l'ultima. Anche le altre hanno un loro gusto speciale, ma meno intenso. L'ultima acquista il suo sapore dal sentimento della vittoria su sé stesso e la speranza di un prossimo futuro di forza e di salute. Le altre hanno la loro importanza perché accendendole si protesta la propria libertà e il futuro di forza e di salute permane, ma va un po' piú lontano."
http://www.italialibri.net/opere/coscienzadizeno.html
martedì 25 marzo 2008
Prova parziale di italiano avanzato del 25/03/2008
Esame parziale di Italiano Avanzato
USO DELLA LINGUA
Completa con i pronomi:
1. Mi presti i tuoi occhiali da sole?
Sì, ma me li devi ridare domani!
2.Chi vi ha dato il mio indirizzo e-mail?
Ce l’ha dato la tua collega.
Completa le frasi con CI/NE/LO/LA/LE/LI e accorda il participio passato, se necessario.
3.Che gelato volete?Ne abbiamo già ordinati due al cioccolato e panna.
4.Ho regalato a mia nonna una scatola di cioccolattini e in due giorni li ha mangiati tutti.
5. Dov’è finito il mio accendino?Io non ne so nulla.
Completa le frasi con il pronome relativo.
6.Chi non ha pagato le tasse universitarie non può fare gli esami.
7. Ieri ho visto quello scrittore francese, il cui libro è diventato famosissimo.
Completa con i verbi: usa il passato remoto o il passato prossimo, l’imperfetto, il trapassato prossimo, il futuro semplice o anteriore.
8.Domani mattina, subito dopo che (noi) avremo fatto (fare) colazione, ti (aiutare) aiuteremo a pulire la casa.
9.Ieri mattina ero appena andata (andare)a fare la doccia, quando il postino bussò/ha bussato (bussare)alla porta.
10.Ogni estate, quando la scuola finiva (finire), andavo (andare) a lavorare nel negozio di mio padre.
Completa le frasi con il verbo all’imperativo.
11. Prego, Sig. Mattei, provi/assaggi questo prosciutto, è squisito!
12. Ricordatevi che dovete telefonare a vostra nonna. Se ve ne dimenticate, si offende.
13.Questa città è diventata pericolosa. Non aprire la porta a nessuno che non conosci!
Completa le frasi con il passato remoto del verbo fra parentesi.
14. Quella volta Paolo fu molto sfortunato. (essere)
15. I ragazzi ebbero una sola volta occasione di incontrarla. (avere)
16. Io conobbi mio marito a scuola. (conoscere)
Completa le frasi con un verbo e coniugalo nel tempo e modo adeguato.
17.Temo che il cane abbia mangiato la pasta che avevi preparato.
18.Non sono sicuri che Mario domani mattina passi l’esame.
Completa le frasi date con una delle seguenti espressioni:
nonostante, prima che, nel caso che, purché, affinché, senza che.
19. Benché sia in Italia da pochi mesi, John capisce e parla correttamente la nostra lingua.
20. Nonostante mia cugina Michela mi stia antipatica, l’ho invitata al mio matrimonio.
Correggi gli errori dove necessario:
21. Michela desidererebbe che il suo ragazzo vada(andasse) meno al bar con gli amici e passi (passasse) più tempo con lei.
22. Voglio che mi diciate onestamente dove siete stati ieri sera.
23. Il mio gatto è venuto (stato)investito da un’auto.
24. Si sono mangiato(mangiati) troppi piatti al matrimonio di Silvano.
25. Si è mangiato troppo al matrimonio di Silvano.
26.Con gli amici ci si vediamo (ci si vede/ci vediamo) spesso per un aperitivo prima di cena
Completa le frasi con un passivo usando i verbi tra parentesi:
27. In che librería è stato comprato(comprare) questo libro?
28. Che peccato, Maria non è stata promossa(promuovere).
Completa le frasi con un pronome relativo. Dove possibile usa entrambe le forme(che /cui, il /la quale, i/le quali, chi o colui/colei/coloro che):
29.Ci sono molti prodotti italiani che, i quali sono conosciuti in tutto il mondo.
30. Sonia disse: “sposerò colui che/chi mi farà innamorare a prima vista.”
PROVA DI PRODUZIONE DI TESTI SCRITTI
Scegliere uno dei seguenti testi da svolgere (200 parole circa):
Prima traccia
La vostra automobile è stata danneggiata in un incidente stradale. Scrivete alla società di assicurazioni per sollecitare il rimborso dei danni: descrivete nei dettagli l’incidente, elencate i danni subiti dalla vostra macchina e chiedete il risarcimento dei danni.
Seconda traccia
Si presenta come candidato per le prossime elezioni, e, avvicinandosi la campagna elettorale, vuole conquistare voti. Scriva il programma politico che intende portare avanti, sapendo che verrà divulgato su Internet. Dovrà affrontare argomenti che ritiene accattivanti per gli elettori.
Indicazioni per il corretto svolgimento del testo scritto:
1. Contenuto: il testo deve includere tutti i punti descritti nella traccia
2. Coerenza/coesione: il testo deve essere coerente e comprensibile alla prima lettura, deve contenere un’apertura, un corpo e una chiusura e deve sviluppare la traccia del testo. Le strutture devono essere ben collegate e il testo deve risultare scorrevole alla lettura.
3. Registro: adeguato alla tipologia del testo e alla situazione
4. Vocabolario: adeguato al compito da svolgere e il più possibile variato e ricco.
giovedì 13 marzo 2008
Appunti sullo stile giornalistico
Il registro standard
È tipico dello stile giornalistico ed è caratterizzato da parole neutre, né familiari e scherzose, né letterarie. I periodi sono semplici, accurati e non contengono errori. Può essere usato in tutte le situazioni senza sbagliare, da quelle più formali e quelle più informali.
Alcune regole da seguire per scrivere un articolo:
a) Semplicità di esposizione. Come diceva Albert Einstein « le cose devono essere rese più semplici possibile….ma non ancora più semplici ». Attenzione dunque a non banalizzare troppo il testo e a indurre il lettore in fraintendimenti
b) Capacità di sintesi. Lo spazio è prezioso e l’attenzione del lettore è limitata. Una volta scritta la frase è importante fare una verifica, rileggerla e chiedersi se non sia possibile accorcialra togliendo orpelli linguistici, avverbi, aggettivi superflui, inutili descrizioni.
c) Oggettività ; Le opinioni separate dai fatti, è una regola d’oro del giornalismo anglosassone.
d) Uso diretto di testimonianze. Descrivere un fatto in modo oggettivo e distaccato significa anche dare la parola ai protagonisti, aprendo e chiudendo virgolette.
e) Scansione dell’articolo. Per facilitare la lettura l’articolo deve essere ben scandito spazialmente. Il testo deve essere ben spezzato non solo dalla punteggiatura, ma anche da frequenti andate a capo.
-Lead o attacco o apertura in cui si anticipano una sintesi o un particolare del fatto
-Focus che racchiude il significato della notizia, è il contenuto su cui impostare l’intrattenimento
-Struttura il cui si succedono le informazioni che può essere cronologica o logica; e in questo secondo caso procedere per azione e reazione o per causa ed effetto
-Titolo che può essere costruito su due modelli: enunciativo (freddo) che espone il fatto e paradigmatico (caldo) che commenta il fatto. Il titolo vero e proprio di una o più righe indica in modo sintetico l’argomento dell’articolo. L’occhiello o sopratitolo introduce la notizia, riassumendo quanto si è detto nell’articolo. Il sommario fornisce su più righe ulteriori indicazioni riguardo all’avvenimento
La redazione di un articolo s’apprende solo con l’esercizio. Per facilitare il vostro lavoro, possiamo indicarvi le 6 tappe essenziali per costruire un articolo giornalistico che attiri del lettore per la qualità dell’informazione fornita, per la forma espressiva adottata e per la strategia comunicativa utilizzata.
1. Fare la scelta delle informazioni raccolte.
a) individuare gli elementi essenziali, quelli accessori e quelli inutili.
b) reperire fra gli elementi accessori quelli che possono fare al caso vostro (un dettaglio divertente, un elemento scottante, una nota esplicativa, ecc.)
2. Misurare i tempi di redazione e controllare emozioni o entusiasmi.
a) determinare la lunghezza del testo.
b) sapere che il testo breve invita maggiormente alla lettura. Oltre le 4.500 battute (3 fogli di 25 righe con 60 battute a riga), il testo diventa poco appetibile per il lettore.
3. Stabilire una struttura narrativa.
a) dal generale al particolare o l’inverso.
b) dare immediatamente tutta l’informazione, sviluppandola successivamente oppure svelarla progressivamente
c) rispettare la cronologia dei fatti e degli argomenti oppure fare un montaggio personale.
4. Utilizzare le specificità dello stile giornalistico.
a) frasi brevi
b) parole precise e comprensibili/accessibili (adottare i termini in uso e pertinenti con il soggetto da trattare.
c) formulazione della frase scattante, privilegiare la paratassi, come per scrivere annunci pubblicitari.
d) essere molto concreti.
e) fare uso di immagini
f) usare uno stile molto diretto.
5. Sviluppare il tema trattato crendo un percorso disseminato di concetti e parole chiave che costruiscono la trama del testo.
a) un « attacco » che introduce l’argomento o lo riassume e che attira il lettore (cfr. le varie tipologie di introduzione già esaminate).
b) costruire il corpo del testo con paragrafi che scandiscono l’argomento e forniscono dettagli, spiegazioni, paragoni (similitudini e differenze), cause ed effetti, che vengono strutturati in modo strategico da riattivare ogni volta l’attenzione e l’interesse del lettore.
c) un parafrafo conclusivo che riassume o « chiude il cerchio » o che amplia l’argomento.
d) una conclusione vera e propria (cfr. Le varie tipologie di conclusione già esaminate).
6. Saper attirare l’attenzione sul proprio articolo: titolo, occhiello, sommario
a) dare al titolo due precise funzioni: informare e attirare il lettore.
b) due validi contributi: l’occhiello o sopratitolo e il sommario.
c) un’esigenza: dire qualcosa che sia essenziale e pertinente all’articolo.
d) una qualità: la brevità e la precisione.
Il decalogo del giornalista secondo Piero Ottone
1. Scrivi sempre la verità, tutta la verità, solo la verità.
2. Cita le fonti. Se la tua fonte vuole restare anonoma, diffida.
3. Verifica quel che ti dicono. Se non puoi verificare, prendi le distanze.
4. Non diffamare il prossimo, ed evita le frasi del tipo « sembra che quel tale abbia rubato… », « si dice che il tal altro abbia ammazzato… ».
5. Non obbligare il lettore a leggere una colonna di roba prima che cominci a capire che cosa è successo.
6. Non fare lunghe citazioni fra virgolette all’inizio di un « pezzo » senza rivelare subito che sia il loro autore.
7. Non mettere mai fra virgolette, nei titoli, frasi diverse da quelle che sono state pronunciate.
8. Evita le iperboli e le metafore di Pierino, come « bufera » (il partito è nella bufera), « giallo » (il giallo di Ustica), « rissa » (ed è subito rissa fra x e y), « fulmine a ciel sereno », « scoppiato come una bomba ».
9. Prima di scrivere nel titolo che « Londra è nel panico », va’ a Londra e controlla se davvero otto milioni di persone sono usciti di testa.
10. Non dire mai « l’obiettività non esiste ». È l’alibi di chi vuol raccontare palle.
martedì 11 marzo 2008
Lezione di martedì 11/03/2008
Il link all'articolo è il seguente:
http://www.corriere.it/esteri/08_marzo_10/zapatero_rilancio_economia_ba40d47e-eead-11dc-bfb4-0003ba99c667.shtml
Per quanto riguarda la parte grammaticale, abbiamo finalmente visto l'uso del congiuntivo introdotto da un condizionale, le concordanze dei tempi al congiuntivo, gli usi del congiuntivo dopo gli indefiniti e dopo alcune congiunzioni ed espressioni particolari.
Abbiamo inoltre ascoltato un dialogo tratto dall'espresso 3 capitolo 9, e letto un brano dal titolo"Luna Avogadro", sempre tratto dallo stesso capitolo, dal quale abbiamo ricavato il vocabolario utile per descrivere l'aspetto fisico e il carattere delle persone.
Ci vediamo giovedì...sperando di aumentare un po' in numero;-)
martedì 4 marzo 2008
Lezione prevista per Giovedí 6 Marzo
1.Mi piacerebbe che le mie alunne (venire) .....................più spesso a lezione.
2.Vorrei che loro (studiare)..................................un po' di più.
Vedremo quindi :
l' uso del............................. introdotto da un..............................
Sapreste formulare la regola che regge questo uso?
Meditate gente, meditate......
Parleremo a lezione di questa regola e delle concordanze dei tempi al congiuntivo, degli usi del congiuntivo dopo gli indefiniti e dopo alcune congiunzioni ed espressioni particolari.
Inoltre vi ho preparato un bellissimo role-play e dei divertenti quiz sull'argomento"disordinati o maniaci dell'ordine?",
A giovedì!
Risiedere e lavorare in italia
Potete visitare questi siti e scoprirlo:
http://www.esteri.it/MAE/IT
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/
mercoledì 30 gennaio 2008
Auschwitz e l'olocausto
http://www.olokaustos.org/info/index.htm
lunedì 28 gennaio 2008
Immigrati
E' un articolo ironico, del giornalista Massimo Ghirelli, in cui lo scrittore immagina cosa succederebbe se tutti gli stranieri che vivono in italia scomparissero all'improvviso...
Cliccate e divertitevi a scoprirlo!
http://www.scudit.net/mdimmistraniero.htm
giovedì 24 gennaio 2008
Elisione e troncamento
Caduta della vocale finale non accentata di una parola di fronte alla vocale iniziale di un’altra parola. Si indica con l’apostrofo.
E’ obbligatoria con:
Articoli LO e LA e le loro preposizioni articolate
Articolo indeterminativo UNA
Aggettivi QUELLO e BELLO(possibile ma non obbligatoria con i femminili QUELLA e BELLA)
SANTO e SANTA
E’ prevalente ma non obbligatoria:
Con la preposizione DI (specialmente davanti a i)
Con i pronomi personali atoni: LO, LA, MI, TI, CI, SI, VI, NE
Con l’aggettivo QUESTO: quest’anno, questo intervento
L’avverbio e congiunzione COME seguito dal verbo essere: com’è grande!
Si trova in particolari contesti come frasi cristallizzate e l’avverbio di luogo CI davanti al verbo ESSERE.
L’elisione non si produce mai:
Davanti a I semiconsonantica
Con i pronomi atoni LI e LE in funzione di complemento oggetto (le dirò…) e con il pronome atono LE in funzione di complemento di TERMINE( le annuncerò…)
Con il pronome atono CI seguito da A, E , O( ci osserva)
Troncamento
Caduta della vocale o della sillaba finale di una parola.
Nel troncamento VOCALICO la consonante che precede la vocale troncata deve essere L, M, N o R
La parola seguente può iniziare per vocale o per consonante diversa da s + consonante , z, pn, gn, x (un buon padre ma un buono zio).
NON SI HA TRONCAMENTO AL PLURALE E AL FEMMINILE
Il troncamento VOCALICO è obbligatorio:
Con le parole BUONO, BENE(buon vino)
Con UNO, ALCUNO, NESSUNO, CIASCUNO
Con SIGNORE, PROFESSORE, DOTTORE, INGEGNERE, CAVALIERE, COMMENDATORE E SUORA SEGUITI DA UN NOME PROPRIO
Il troncamento SILLABICO interessa le parole:
BELLO, GRANDE, SANTO, FRATE(seguito da nome proprio), POCO, MODO( a mo’ di…)
NON si verifica MAI davanti a parola cominciante per VOCALE: un “gran poeta” sì, ma non” un gran uomo”.
mercoledì 23 gennaio 2008
Immigrazione
http://www.rai.it/RAInet/societa/Rpub/raiRSoPubArticolo2/0,,id_obj=33023%5Esezione=etnequal%5Esubsezione=11,00.html
Qui di seguito inoltre, troverete il link al sito internet della caritas italiana, sul quale potrete trovare informazioni interessanti riguardanti l' immigrazione in italia.
www.caritas.it
venerdì 18 gennaio 2008
Materiale della lezione del 17/01/08
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200709articoli/26059girata.asp
Argomento trattato
Tipi di campagne pubblicitarie
Uso della lingua
TITOLO: Il famoso fotografo ha ripreso una modella magrissima "perché gente sappia e veda".
Di che tipo di perché si tratta e che modo verbale utilizziamo nella secondaria?
2. Cliccando sul seguente link accederete al sito internet sul quale troverete il materiale utilizzato in classe, relativo alla PREPOSIZIONE IN:
http://www.scudit.net/mdingram.htm
mercoledì 16 gennaio 2008
Meglio e Migliore
Meglio = avverbio (comparativo di bene), aggettivo comparativo invariabile o sostantivo maschile invariabile.
Avv., in modo migliore: cerca di scrivere meglio
Agg.inv., migliore(come predicato di essere, parere, sembrare e sim.): è meglio che tu resti qui
S.m. inv., la cosa o la parte migliore(valore neutro): il meglio deve ancora arrivare
Migliore=aggettivo (comparativo di buono), sostantivo maschile e femminile
Agg., che è più ricco di qualità positive: quell'uomo ha un carattere migliore del tuo
S.m. e f.= chi è moralmente e intellettualmente superiore agli altri: bisogna sempre seguire l'esempio dei migliori